Fabrizio Mandorlini
Press office /events
43°MostraMercatoNazionaleTartufoBiancoSanMiniato
329 9875817 - www.tartufobiancosanminiato.blogspot.it
Un pomeriggio della 43°Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco sarà dedicato alla valorizzazione dei prodotti di qualità che sono coltivati sui terreni confiscati alla mafia.
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43°MostraMercatoNazionaleTartufoBiancoSanMiniato
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Un pomeriggio della 43°Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco sarà dedicato alla valorizzazione dei prodotti di qualità che sono coltivati sui terreni confiscati alla mafia.
L’attenzione verso il “cibo legale”
sarà attuato con la presenza di alcune aziende produttrici e dalla
realizzazione di un cooking show all’interno della Mostra Mercato dove saranno
cucinati con una apposita ricetta, cibi e prodotti che provengono direttamente
dalle aziende interessate. Nell’occasione il cibo incontrerà il teatro e
all’interno della Mostra Mercato andrà in scena lo spettacolo “Mafie in Pentola”.
Mafie in pentola è un progetto di teatro
civile gastronomico realizzato da Tiziana Di Masi e Andrea Guolo in
collaborazione con Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), Avviso
Pubblico (enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie) e
sostenuto dalle Coop Adriatica, Nordest e Lombardia.
È stato lo spettacolo rivelazione 2011, con 65 repliche andate in scena
in tutta Italia, toccando anche luoghi simbolo della lotta alle mafie (Corleone,
Casal di Principe, Locri, Isola di Capo Rizzuto, San Pietro Vernotico).
L’inchiesta giornalistica condotta da Andrea Guolo (premio Cronista dell’anno
2011) sui terreni confiscati alle mafie e sui prodotti che le cooperative di
Libera Terra sono state capaci di ottenere da quei terreni, è stata trasformata
da Tiziana Di Masi in uno spettacolo brillante, goloso e coinvolgente per il
pubblico, chiamato a degustare quei cibi sul palcoscenico ascoltando le storie
che hanno dato origine agli stessi.
Mafie in pentola. Libera Terra, il
sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera
dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella
economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro
e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla
rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la
possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta
per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni
che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona
unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in
Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose
e versa finalmente i contributi ailavoratori. Ecco infine le cooperative
sorgere anche al nord, in Piemonte come in Lombardia, sempre più stretto nella
morsa delle mafie che controllano tutti i suoi traffici.