Il tartufo marzuolo da Cigoli alla Russia

Inaugurata la mostra mercato, ora un week end all'insegna della buona tavola

Una delegazione televisiva proveniente da Mosca, capitale della Russia ha presieduto e filmato la cerimonia d'inaugurazione dell'edizione numero diciassette della Mostra Mercato del Tartufo Marzolo  a Cigoli. A tagliare il nastro della manifestazione con i bambini del concorso Cigoli a Colori, il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, il consigliere regionale Ivan Ferrucci e il conduttore della trasmissione televisiva russa Ararat.
"Una manifestazione che è cresciuta negli anni - ha sottolineato il sindaco Gabbanini -  che unisce l'intero paese. E che come le altre iniziative che a Cigoli si svolgono, richiama sempre migliaia di visitatori e riscuote sempre più interesse".




Tutto pronto per il taglio del nastro. A Cigoli week end con il tartufo marzuolo

Sabato 14 marzo alle  ore 11 il taglio del nastro, poi due giorni di gastromomia e folklore.
Sarà inaugurata domani sabato 14 marzo alle ore 11, alla presenza delle autorità, l'edizione numero diciassette della Mostra Mercato del Tartufo marzuolo.  A Cigoli, frazione di San Miniato "capitale del marzuolo, saranno due giorni dedicati alla gastronomia.
Un intero menu dedicato al tartufo marzuolo quello proposto dall'associazione Eventi Cigolesi, a pranzo e a cena con "Omelette con formaggio, insalatina e tartufo", "Crostone con bresaola, grana, rucola e tartufo", gli apprezzatissime "Strigoli alla cigolese tartufati", i classici "tagliolini al tartufo", la "tagliata di manzo al tartufo" e la "trippa alla parmigiana tartufata".  Tra i dessert, da provare il "Gelato alla vaniglia con tartufo".
C'è attesa per l'esito del primo blog contest dedicato al tartufo marzuolo. La giuria composta da Fabrizio Mandorlini, Marco Nebbiai, Francesca Cimarelli e Giampiero Montantelli ha scelto le ricette finaliste. I "Ravioli di salsiccia e cime di rapa con fonduta di pecorino toscano" e la "Vellutata di castagne con fonduta di cacio di Pienza e guanciale croccante" saranno le ricette protagoniste dello show cooking che assegnerà il titolo di food blog del tartufo marzuolo 2015.
Sarà un week end dunque all'insegna della buona tavola e dei prodotti tipici a Cigoli. Al tartufo faranno da corollario le mostre d'arte e di modellismo ferroviario, i mercatini delle arti e dei mestieri. Appuntamenti con la musica live e il folklore.  Sabato 14 marzo e domenica 15 marzo Cigoli sarà la capitale del tartufo marzuolo. E non solo.


Tartufo marzuolo protagonista a Cigoli con show cooking e caccia al tartufo marzuolo gigante

Uno degli appuntamenti più noti in Toscana per poter apprezzare le caratteristiche olfattive e gustative del tartufo marzuolo è a Cigoli, (14 e 15 marzo) incantevole borgo nel comune di San Miniato, nota nel mondo per aver dato i natali all'artista Lodovico Cardi, amico di Galileo Galilei, tra i massimi esponenti della Controriforma prima e del Barocco poi. Da diciassette anni l'associazione Eventi cigolesi propone a buongustai e visitatori un fine settimana alla scoperta del marzuolo a cui affianca alle proposte gastronomiche, iniziative culturali, mostre e animazioni. Accanto ai tagliolini, saranno proposte vere e proprie specialità della cucina del territorio come gli "strigoli alla cigolese con tartufo marzuolo" o la "trippa alla parmigiana tartufata" e tante altre specialità che il ristorante “I Giorni del Tartufo” con lo staff de "La Gioconda" prepareranno a pranzo e a cena nel week end (info e prenotazioni 388 8505601).

Il tartufo marzuolo sarà protagonista anche dell'animazione della domenica 15 marzo. Accanto alle dimostrazioni di ricerca ed escavazione  che i tartufai effettueranno insieme ai loro cani campioni, nello spazio show cooking si alterneranno a preparare la loro ricetta i finalisti del primo Food blog contest "Immagina... il tartufo marzuolo". La ricetta vincitrice sarà scelta da un'apposita giuria composta da Fabrizio Mandorlini  giornalista, scrittore, editore e vicepresidente di Arga Toscana (l’Associazione Regionale Giornalisti Agroalimentare); Marco Nebbiai chef, e Insegnante presso l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Enriques” di Castelfiorentino; Giampiero Montanelli , tartufaio; Francesca Cimarelli, food blogger, autrice di www.cucinaghiotta.it.
Ma chi sarà il vincitore del "Marzuolo gigante"? La sfida tra i tartufai è aperta per aggiudicarsi l'ambito titolo che proclamerà di fatto il tartufaio e il cane campione della stagione del tartufo marzuolo.



A Cigoli a imparare il tartufo. 40 giornalisti sui banchi di scuola

Imparare a riconoscere le varie tipologie di tartufo attraverso il colore e l'aspetto della scorza, oppure dalle sfumature e dalla disposizione reticolare degli aschi della polpa. Imparare a riconoscere le caratteristiche olfattive e gustative di ognuna delle tipologie commerciabili di questo particolare fungo sotterraneo. Conoscenze minime per acquisire la formazione necessaria e scrivere in maniera corretta e non generalista. 


Sono questi alcuni degli argomenti trattati a Cigoli, nei pressi di San Miniato in provincia di Pisa al corso di formazione professionale per giornalisti organizzato da Arga Toscana in collaborazione con AST e Ordine dei Giornalisti. Preziosa collaborazione è stata offerta dall'associazione Eventi Cigolesi che nel week-end 14-15 marzo organizzerà "I giorni del tartufo", la mostra-mercato del tartufo marzuolo.
Fabrizio Mandorlini, giornalista ed esperto di tartufo, Riccardo Buti agronomo, Alessandro Varallo forestale e Giampiero Montanelli tartufaio hanno alternato spiegazioni tecniche sul ciclo del tartufo, sui terreni, il clima e le piante a esperienze sul campo, così com'è nello stile dei corsi di Arga Toscana.


Cigoli, giornalisti a scuola di tartufo

E' la prima esperienza nazionale, servirà per la formazione della categoria. Giornalisti a scuola di tartufo. Succede a Cigoli, frazione di San Miniato (Pi), deliziosa località nota per aver dato i natali a Lodovico Cardi, il pittore amico di Galileo, tra i massimi esponenti della Controriforma prima e iniziatore del Barocco poi. (www.lodovicocardicigoli.blogspot.it)
L'iniziativa si terrà sabato 28 febbraio 2015 alle ore 10 nei locali del Circolo Arci di Cigoli. Si tratta di un master organizzato da Arga Toscana (l'associazione della stampa specializzata nell'agroalimentare) in collaborazione con Eventi Cigolesi ed è inserito nel circuito della formazione dei giornalisti italiani. Il suo svolgimento è stato approvato dall'apposita commissione dell'Ordine Nazionale dei giornalisti ed è il primo in Italia che ha come argomento il tartufo. Ai giornalisti partecipanti saranno rilasciati tre crediti formativi.
A ideare il master Fabrizio Mandorlini, giornalista con un esperienza ventennale nel settore. Dice: "La richiesta che l'Associazione Nazionale Città del Tartufo ha rivolto all'Unesco di inserire la cultura del Tartufo come patrimonio dell'Umanità tra i beni immateriali di cui è in corso l'iter  e l'imminente Expo 2015 in cui il tartufo non potrà non essere un ambasciatore del made in Italy nel mondo, fanno della materia un argomento da approfondire, da conoscere e comunicare bene. L'Italia è il paese che ha la maggiore varietà di Tartufo ed è la patria del "bianco pregiato". Un prodotto che muove notevoli flussi di turismo gastronomico".
Cigoli è una località nota nel settore, una delle "capitali toscane" e da diciassette anni Eventi Cigolesi organizza la Mostra mercato del Tartufo marzuolo, appuntamento che quest'anno si svolgerà il 14 e 15 marzo.


Quali gli argomenti trattati nel master? Fabrizio Mandorlini, giornalista, vicepresidente di Arga Toscana parlerà della geografia e delle tipologie di tartufo italiano, delle associazioni del mondo del tartufo. Di come riconoscere il tartufo e delle frodi alimentari, dando indicazioni su come scrivere correttamente del prodotto. Riccardo Buti, agronomo, socio consigliere dell'Associazione tartufai delle Colline Sanminiatesi e insegnante ai corsi per gli aspiranti tartufai, spiegherà cos'è e come si forma il tartufo, l'habitat, il clima e il terreno favorevole. Alessandro Varallo, forestale, responsabile del Parco Mediceo di Pratolino e del Parco Demidoff, approfondirà sul tema delle piante tartufigene,  della difesa del bosco e del territorio.  Giampiero Montanelli, tartufaio, farà conoscere le attitudini e le razze di cani più idonee e proporrà ai giornalisti una breve dimostrazione di caccia al tartufo marzuolo dando alcune anticipazioni sull'andamento della ricerca nella stagione iniziata il 15 gennaio scorso e che proseguirà fino al 30 aprile.

26 ottobre 1969. La prima festa del tartufo. merito di Renato Tozzi

Una persona lungimirante che amava il proprio lavoro e che credeva nelle potenzialità del Re della tavola. Il tartufo bianco. Una persona di una profonda cultura gastronomica, precursore a San Miniato e all'avanguardia nella ristorazione e nell'accoglienza. La sua opera e la sua figura è stata dimenticata, troppo in fretta, specie oggi che i fari si sono accesi sul Tartufo bianco delle Colline Sanminaitesi e la mostra mercato del Tartufo è una manifestazione di carattere nazionale. Ma è grazie a lui se tutto è cominciato nel 1969. Renato Tozzi, fece dal 1962 al 1980 del "Miravalle" un locale di riferimento a livello gastronomico.

http://fmcomunicazione.blogspot.it/2016/02/per-capire-oggi-distanza-di-tanti-anni.html

Tozzi aveva una formazione inglese, un'esperienza al Savoi e una buona manualità. Conosceva la cucina internazionale ed era in contatto con persone di varia nazionalità. Portò fin da subito una profonda creatività nei piatti che proponeva. Si deve a una sua intuizione la nascita della prima sagra del tartufo e ne fu l'anima per le prime edizioni. La storia racconta che il 26 ottobre 1969 dei pentoloni di riso al tartufo bianco furono serviti gratuitamente a coloro che erano intervenuti in piazza duomo e fu così che i sanminiatesi apprezzarono il tartufo e la sua bontà.
Renato Tozzi non guardava ai grammi di tartufi da mettere nel riso e al valore della grattata. La sua filosofia  stava nell'acquistare prodotti di qualità e, nel caso del tartufo, di mettere tartufo fino a quando il riso non era di suo gradimento. Chi consumava, doveva andare via soddisfatto.
La storia ci ricorda anche di un pranzo "memorabile" al quale parteciparano due illustri critici, Luigi Veronelli e Luisa Griffo che si innamorarono del Risotto Miravalle della frittata al tartufo e del fagiano tartufato. La presenza dei giornalisti al pranzo per far apprezzare la bontà del tartufo la dice lunga sulla sua conoscenza nel saper valorizzare e promuovere i prodotti del territorio.
Nacque così, grazie a Renato Tozzi la sagra del Tartufo e grazie a lui per un ventennio San Miniato potè vantarsi di un locale all'avanguardia che ospitava turisti italiani stranieri e faceva della cucina il proprio vanto.


Un selfie è d'obbligo al tartufo più grosso del mondo

Un monumento ricorda e celebra il ritrovamento del tartufo più grosso del mondo di cui ricorre il 60° anniversario. Fu realizzato in occasione della 42° Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco dal campione del mondo di forgiatura Massimiliano Benvenuti, insieme a un gruppo di colleghi proveniente da tutta Italia e formato da Graziano Destri, Fabio Destri, Davide Caprilli, Andrea Cosci, Federico Gasparri, Stefano Fagioli, Dario Fagioli, Luca Bonanni, Marcello Aristei, Diego Imperatore, Gianfranco Brancorsini, Giannino Brancorsini, Gabrio Grilli, Renato Nanni, Alvaro Ricci, Alessandro Coli. Un monumento al “tartufone” dei record e al record mondiale che San Miniato detiene diventato in poco tempo meta di turisti. Tanto che, per chi visita San Miniato, un selfie al monumento è diventato una vera e propria pratica. Si tratta di un’opera a misura d’uomo dal peso di oltre un quintale e mezzo realizzata interamente in ferro battuto che le mani sapienti di un’arte dal fascino antico hanno realizzato a colpi di martello davanti ai visitatori della mostra mercato in un autentico spettacolo. L’idea del monumento fu dei cittadini sanminiatesi Desideri,  Taverni, Brotini e Mandorlini. 
Il monumento rende idealmente onore a tutti i tartufai e ai cani campioni che nel tempo hanno fatto la storia di questa terra ed è stato collocato, con un’apposita cerimonia domenica 25 novembre 2012, in un apposito giardinetto lungo la strada che congiunge Piazza del Duomo e Piazza San Francesco con il viale Garibaldi, in uno slargo panoramico su piazza Dante Alighieri e sui giardini Pietro Bucalossi.  


26 ottobre 1954. 60 anni fa fu trovato il tartufo più grosso del mondo

Ha sessant’anni il record di San Miniato. Nessuno al mondo è riuscito a fare meglio. Il record del tartufo bianco più grosso del mondo mai trovato resiste nel guiness dei primati  con i suoi 2.520 gr. Era infatti il 26 ottobre 1954 quando Arturo Gallerini e il suo fedele cane Parigi trovarono la preziosa pepita. Si tratta di una delle pagine più belle della storia del Tartufo Bianco di San Miniato. Non credo che sarebbe stato sbagliato ricordare e celebrare l’avvenimento.


Tartufai di fine Ottocento (Archivio Gallerini)
© Fabrizio Mandorlini

Bisogna alzarsi molto presto, non c’è che dire, è fatica essere già in bosco alle prime ore della notte.
Lo sapeva bene Arturo Gallerini, soprannominato il “Bego”, di notti bianche ne ha vissute tante. Lui è di casa nei boschi di San Miniato, dove l’Egola e la Chiecina scorrono laggiù a valle.
Faceva freddo quella mattina d’autunno inoltrato.
La lanterna in mano, il vanghetto a tracolla e via per i sentieri.
Il rumore del silenzio è quasi assordante, interrotto da alcuni animali notturni. Il Bego conosce le piante: il pioppo, il salice, la quercia, e conosce, senza darsi una risposta, il proverbio che “fra Doderi, Montoderi e Poggioderi c’è una bella margherita che costa più di Firenze e Pisa”.
Era nebbia in quella notte umida. Gli teneva compagnia Parigi, il suo fedelissimo compagno, un cane bastardo, come si addice ai bravi cani da tartufo, di grossa taglia a pelo liscio ed ondulato, con la coda a spazzola.


Uno, due, tre, quattro chilometri per il bosco, poi altrettanti nel fondovalle acquitrinoso. Parigi non si dava pace quella notte in cui non riusciva a fiutare neanche l’aroma di un tartufo di piccola taglia.
Era lui che faceva strada e guidava il Bego.