Mafie in pentola il teatro civil gastonomico di Tiziana Di Masi



Sabato 23 novembre dalle ore 17 in piazza del Seminario, la 43°Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco, per la prima volta dedicherà uno spazio alla valorizzazione dei prodotti di qualità che sono coltivati sui terreni confiscati alla mafia.
L’attenzione verso il “cibo legale” sarà attuato con la presenza di alcune aziende produttrici e dalla realizzazione di un cooking show all’interno della Mostra Mercato dove saranno cucinati con una apposita ricetta, cibi e prodotti che provengono direttamente dalle aziende interessate. Nell’occasione il cibo incontrerà il teatro e all’interno della Mostra Mercato andrà in scena lo spettacolo  “Mafie in Pentola”.
Mafie in pentola è un progetto di teatro civile gastronomico realizzato da Tiziana Di Masi e Andrea Guolo in collaborazione con Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), Avviso Pubblico (enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie) e sostenuto dalle Coop Adriatica, Nordest e Lombardia.
È stato lo spettacolo rivelazione 2011, con 65 repliche andate in scena in tutta Italia, toccando anche luoghi simbolo della lotta alle mafie (Corleone, Casal di Principe, Locri, Isola di Capo Rizzuto, San Pietro Vernotico).
L’inchiesta giornalistica condotta da Andrea Guolo (premio Cronista dell’anno 2011) sui terreni confiscati alle mafie e sui prodotti che le cooperative di Libera Terra sono state capaci di ottenere da quei terreni, è stata trasformata da Tiziana Di Masi in uno spettacolo brillante, goloso e coinvolgente per il pubblico, chiamato a degustare quei cibi sul palcoscenico ascoltando le storie che hanno dato origine agli stessi.
Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità. Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ailavoratori. Ecco infine le cooperative sorgere anche al nord, in Piemonte come in Lombardia, sempre più stretto nella morsa delle mafie che controllano tutti i suoi traffici. L’iniziativa è in collaborazione con il Teatrino dei Fondi di Quaranthana.